Gli insetti striscianti possono costituire un serio problema in ambito domestico, causando danni e disagi:
- La puntura o il morso di un insetto causa dolore e può scatenare reazioni allergiche, provocare gonfiore e trasmettere malattie.
- Una forte infestazione può minare la salubrità dell’ambiente coinvolto.
- Gli insetti striscianti possono essere portatori di batteri ed altri agenti patogeni, che possono essere trasmessi alle persone e agli animali domestici attraverso il contatto con le superfici contaminate, il cibo o l’acqua.
- Gli insetti striscianti possono masticare vestiti, tessuti e mobili in legno, causando ingenti danni materiali.
In caso di infestazione bisognerà procedere con un intervento di disinfestazione, il quale riporta l’ambiente allo stato originario.
Aducta nel pieno rispetto dell’uomo e dell’ambiente svolge servizi di disinfestazione efficaci ed affidabili. Grazie a tecnici specializzati offre consulenza per ogni tipo di clientela, svolgendo interventi di prevenzione e debellamento, accompagnando il cliente con raccomandazioni da adottare per proteggere il proprio ambiente.
Rientrano nella categoria insetti striscianti tutti quegli insetti che non sono dotati di ali o, pur avendole, non le usano per spostarsi, e nello specifico: blatte, cimici da letto, formiche e processionarie.
Deblattizzazione
Le blatte (volgarmente conosciute come scarafaggi) rientrano nella categoria degli insetti striscianti in quanto, pur essendo dotate di ali, non le utilizzano per volare preferendo strisciare per cercare cibo e rifugio.
Le blatte sono un serio problema per il settore alimentare e della ristorazione poiché possono creare potenziali rischi di contaminazione biologica e quindi si rendono necessarie quelle misure atte a rendere sicure le varie fasi di stoccaggio, preparazione e distribuzione degli alimenti come richiesto dalla normativa HACCP.
Blatte: caratteristiche e diffusione sul territorio
I blattoidei, comunemente chiamati scarafaggi, sono un ordine di insetti che comprende oltre 4000 specie divise in 6 famiglie. Sono insetti “internazionali”, presenti in tutto il mondo, tranne che nelle regioni polari e alle altitudini superiori ai 2000 metri.
Le blatte hanno un corpo appiattito e allungato, con un capo grande e un addome segmentato, le zampe sono lunghe e sottili, e sono dotate di uncini che permettono all’insetto di arrampicarsi sulle superfici lisce. Le antenne sono lunghe e filiformi, e sono utilizzate per la ricerca del cibo e del partner.
Le blatte sono insetti onnivori, e si nutrono di una varietà di alimenti, tra cui cibi a base di amido e zucchero, scarti organici, legno e addirittura carta (possono verificarsi anche casi di cannibalismo).
Gli scarafaggi sono insetti molto resilienti, e sono in grado di sopravvivere in condizioni estreme. Possono resistere a temperature elevate, a basse concentrazioni di ossigeno e a dosi elevate di radiazioni.
Questa loro capacità di sopravvivenza è dovuta a una serie di fattori, tra cui la presenza di un tegumento chitinoso resistente, la capacità di ridurre la loro attività metabolica e la presenza di proteine che riparano i danni cellulari causati dalle radiazioni.
In Italia, le più comuni sono le seguenti:
- Blatta Orientalis (detta blatta nera): si annida negli scarichi fognari, tombini, bagni tubature, scantinati.
- Blatta Periplaneta Americana (detta blatta rossa): si annida negli scarichi fognari, tombini, bagni tubature, cucine industriali.
- Blattella Germanica (detta blattella fuochista): si annida in cucine, mense, ristoranti, bar, magazzini.
- Blatta Supella Longipalpa (detta blatta dei mobili) si annida nelle abitazioni, bar, magazzini, palestre e case di cura.
Perché si generano le infestazioni da blatte?
La presenza diffusa delle blatte negli ambienti urbani dipende da diversi fattori. Questi insetti hanno una notevole capacità riproduttiva, con molte specie che depongono un gran numero di uova durante il loro ciclo vitale. La crescente urbanizzazione è un fattore determinante, poiché porta a un aumento degli sprechi alimentari e a una gestione inadeguata dei rifiuti, creando un ambiente favorevole alla proliferazione di questi fastidiosi insetti. Altri fattori che contribuiscono alla loro diffusione includono il calore, la presenza di cibo, nascondigli idonei e ambienti umidi e bui.
Perché eseguire la disinfestazione contro le blatte?
La presenza di blatte nelle aree abitate dall’uomo genera problemi di diversa natura:
- Danni economici: dal punto di vista economico, le blatte possono infestare le scorte di cibo e le derrate alimentari, causando gravi perdite.
- Danni sanitari: sotto il profilo sanitario, queste fastidiose creature sono portatrici di agenti patogeni, responsabili della diffusione di malattie quali la salmonellosi, la poliomielite, la dissenteria, le gastroenteriti ed altre patologie
- Danni d’immagine: le blatte possono danneggiare gravemente l’immagine di aziende ed attività di ristorazione, causando problemi reputazionali.
Come capire se c’è un’infestazione di blatte in atto?
Generalmente, si rileva la loro presenza grazie all’osservazione diretta di esemplari di blatte. Queste infestazioni tendono a concentrarsi in cucine, magazzini di cibo, vicino alle condotte fognarie, scantinati e spazi nascosti.
Come combattere l’infestazione di blatte?
L’intervento di deblattizzazione si sviluppa in tre fasi:
- Sopralluogo: questa fase è essenziale per verificare la presenza delle blatte e per identificare la specie coinvolta nell’infestazione.
- Lotta all’infestante: le strategie più efficaci di combattimento includono l’uso di insetticidi per debellare le blatte. La scelta dell’insetticida (gel o liquido) dipende dalla specie coinvolta.
- In alternativa, si può optare per il monitoraggio preventivo tramite l’uso di trappole a cattura. Queste trappole vanno posizionate in punti strategici e contengono esche alimentari che attirano le blatte. Una volta catturate, le blatte rimangono intrappolate sul dispositivo. Questo metodo permette di monitorare l’entità dell’infestazione osservando il numero di insetti catturati.
- Controllo dei risultati: il trattamento di deblattizzazione si conclude con il posizionamento di un sistema di monitoraggio, che consente di verificare l’efficacia del trattamento e la completa eliminazione dell’infestazione
Consigli utili pre e post intervento
Ecco alcuni comportamenti da adottare prima e dopo l’intervento di disinfestazione:
- Non stazionare nei luoghi di intervento durante il trattamento
- Chiudere gli scarichi fognari di bagni e cucina durante il trattamento
- Non utilizzare prodotti fai da te
- Non rimuovere l’insetticida gel applicato.
Disinfestazione cimici dei letti
Le cimici dei letti possono essere difficili da individuare, in quanto spesso si annidano in punti non visibili a occhio nudo, come reti dei letti, tende, prese elettriche e battiscopa.
La cimice dei letti solitamente viene trasportata attraverso valigie e vestiti di persone che ne sono venuti a contatto durante soggiorni in ambienti già infestati.
Cimici dei letti: caratteristiche e diffusione sul territorio
Le cimici dei letti, anche dette Cimex Lectularius, sono una tipologia di insetto ectoparassita (parassiti che vivono sulla superficie del corpo dell’ospite, come pulci e zecche) ematofago ( ), appartenente alla famiglia delle Cimicidae.
Di probabile origine asiatica, le cimici dei letti hanno avuto grande diffusione in tutto il mondo fino alla metà del secolo scorso, per poi subire un declino che ne ha segnato la quasi estinzione, fino ad un forte ritorno avvenuto negli anni ’90.
Oggi sono ampiamente diffuse in tutti i continenti.
Il ciclo vitale delle cimici dei letti dura circa 5/8 settimane ed è composto da 3 fasi: uovo, ninfa e adulto.
Gli esemplari adulti sono lunghi circa 6-8 mm e sono lucifughi, cioè evitano la luce e prediligono l’attività notturna. È di notte, infatti, che si nutrono pungendo l’uomo attraverso il loro apparato boccale pungitore e succhiatore, impiegando circa 5 minuti per un pasto completo.
Perché si generano le infestazioni da cimici dei letti?
La presenza di queste creature è strettamente legata al fenomeno della globalizzazione, che ha aperto le porte a una diffusione ampia ed inarrestabile.
Tra i fattori chiave che favoriscono la proliferazione di questi insetti, possiamo individuare due categorie principali:
Fattori umani: l’industria alberghiera ed i mezzi di trasporto pubblici, come navi e treni, agiscono da veri e propri vettori dell’infestazione, specialmente nelle città d’arte e nei luoghi turistici.
Fattori ambientali: l’infestazione ha modo di prosperare in seguito alla posizione di oggetti quali tappeti, quadri, materassi e indumenti, che agevolano il trasporto di uova, ninfe e adulti.
Perché eseguire la disinfestazione contro le cimici dei letti?
Le ragioni sono diverse ed abbracciano vari aspetti della nostra vita.
- Aspetti economici: nel settore alberghiero, la presenza di una singola stanza infestata può rappresentare l’inizio di una piaga che si diffonde in tutta la struttura, con conseguenze economiche rilevanti.
- Aspetti sanitari: le cimici dei letti si nutrono di sangue umano. Le loro punture solitamente non sono dolorose e passano inosservate mentre il parassita si nutre, ma in seguito possono causare infiammazioni, dolori e fastidi.
Danni d’immagine: un ambiente che è stato preso di mira da questi insetti subisce danni reputazionali, arrecando preoccupazione e disagio tra chi lo frequenta.
Come capire se c’è un’infestazione in atto?
Ma come possiamo riconoscere l’infestazione? Alcuni segnali evidenti includono la presenza degli insetti stessi, un odore sgradevole, uova e macchie di sangue sulle superfici coinvolte. Inoltre, le punture sul collo, sul viso, sugli avambracci e sui polpacci rappresentano un segnale di avvertimento, poiché queste creature si nutrono del sangue umano.
Come combattere l’infestazione delle cimici da letto?
Affrontare l’infestazione richiede un intervento mirato che si sviluppa in tre fasi.
- Sopralluogo: la prima fase consiste in un sopralluogo accurato per identificare le aree colpite (letto, battiscopa, quadri, tende ecc) e valutare l’eventuale presenza degli esemplari.
- Lotta all’infestante: la seconda fase comporta una lotta mirata contro gli insetti, che può avvenire attraverso l’utilizzo di vapore saturo secco o tramite l’insetticida. L’impiego del vapore saturo secco, erogato a una temperatura di 180 °C, ha l’obiettivo di eliminare le cimici mediante uno shock termico. A seconda dei risultati ottenuti, potrebbe essere necessario un secondo trattamento.
- L’uso di insetticida viene considerato per colpire eventuali insetti che non sono stati eliminati con il trattamento a vapore.
- Controllo dei risultati: La terza fase comporta il controllo dei risultati. Un’ispezione post-trattamento è fondamentale per assicurarsi della completa eradicazione dell’infestazione.
Consigli utili pre e post intervento
Prima e dopo l’intervento, è importante seguire alcune precauzioni
- Non utilizzare prodotti fai da te
- Rimuovere la biancheria del letto sigillandola in sacchi di plastica all’interno della stanza, per evitare il diffondersi dell’infestazione. Successivamente lavare la biancheria alla più alta temperatura possibile.
- Al fine di non diffondere l’infestazione anche in altre stanze, evitare di spostare mobili o oggetti dall’area infestata.”
Disinfestazione formiche
Le infestazioni di formiche sono spesso sottovalutate perché quest’ultime non rientrano tra gli infestanti considerati pericolosi per l’uomo.
Se però l’infestazione viene trascurata diventa sempre più complicata da debellare, in quanto le formiche si riproducono in abbondanti quantità.
Le formiche, nome generico del gruppo delle Formicidae, sono insetti imenotteri, categoria dotata un apparato boccale masticatore ed un apparato riproduttivo formato da un ovopositore.
Sono presenti in tutto il mondo (con la sola eccezione dell’Antartide), anche se trovano maggiore diffusione nelle regioni tropicali.
Le formiche possono raggiungere diverse dimensioni (da pochi millimetri a diversi centimetri) anche se la maggior parte delle specie ha una lunghezza compresa tra 2 e 10 millimetri.
Le formiche vivono in colonie composte da individui di diverse caste, con ruoli e funzioni ben definiti.
Le caste sono le seguenti: Regina, Maschi e Operaie
Le formiche sono animali onnivori, la cui dieta prevede una grande varietà di alimenti tra cui frutta, semi, insetti e sostanze zuccherine.
La famiglia delle Formicidae è suddivisa in oltre 200 sottofamiglie, che raggruppano circa 13.000 specie. In Italia, le più comuni sono le seguenti:
- Lasius Niger (detta formica dei giardini)
- Camponotus (detta formica del legno o carpentiere)
- Monomorium Pharaonis (detta formica faraone)
- Linepithema Humile (detta formica argentina)
- Ochetellus (detta formica delle case)
Perché si generano le infestazioni di formiche?
La diffusa presenza di queste specie negli ambienti urbani è dovuta a diversi fattori. La loro capacità riproduttiva è notevole, con le regine che rimangono all’interno dei loro formicai e depongono uova costantemente per far crescere la colonia. Durante la primavera e l’estate, le femmine fertili lasciano il loro nido madre per fondare nuove colonie, contribuendo così alla proliferazione. L’urbanizzazione, con il suo crescente spreco di cibo e la gestione errata dei rifiuti, crea un ambiente favorevole per la diffusione delle formiche. Inoltre, la presenza di piante infestate offre ulteriori opportunità per la proliferazione di queste infestazioni.
Perché disinfestare le formiche?
La presenza delle formiche negli ambienti vissuti dall’uomo genera problemi di diversa natura:
- Danni economici: le formiche possono infliggere danni significativi alle strutture in legno ed a quelle preposte all’isolamento, zone in cui creano i loro nidi ed i sentieri per entrare e uscire.
- Sanitari: le formiche costituiscono un rischio per la salute umana poiché, attratte dal cibo, entrano in contatto con gli alimenti, contaminandoli. Alcune specie rare possono anche pungere o mordere.
- Danni d’immagine: le formiche possono causare problemi estetici e danni legati alla reputazione, specialmente per le aziende e le attività commerciali coinvolte.
Come capire se c’è un’infestazione in atto?
Per identificare un’infestazione di formiche, è possibile osservare la presenza degli stessi insetti, nonché segni di sentieri e formicai. Le formiche prediligono appartamenti, spazi nascosti, intercapedini e giardini esterni, in particolare se ci sono risorse alimentari disponibili.
Come combattere l’infestazione di formiche?
L’intervento di deformicazione si sviluppa in tre fasi:
- Sopralluogo: una primaria ispezione consente di verificare la presenza delle formiche ed identificare la specie coinvolta.
- Lotta all’infestante: le strategie più efficaci includono l’uso di insetticidi a residuo, esche in gel ed esche in granuli.
- L’uso di insetticidi a residuo aiuta a eliminare rapidamente le formiche operaie ed è efficace sia negli ambienti interni che esterni.
- Le esche in gel risolvono il problema a lungo termine, ma sono adatte solo agli ambienti interni, poiché non resistono alle condizioni atmosferiche.
- Le esche in granuli, invece, consentono una risoluzione a lungo termine del problema e sono ideali per gli ambienti esterni.
- Controllo dei risultati: il processo di combattimento delle formiche si conclude con l’eliminazione completa dell’infestazione.
Consigli utili pre e post intervento
- Evitare l’utilizzo di insetticida repellenti prima dell’intervento dei nostri tecnici.
- Non rimuovere o manomettere le esche posizionate dai nostri tecnici.
- Non pulire per le otto ore successive all’intervento.
- Una volta debellata l’infestazione assicurarsi di chiudere gli eventuali passaggi dall’esterno (fori o fessure).
Disinfestazione processionarie
La processionaria è un lepidottero, ovvero una farfalla che si trova allo stadio larvale, comunemente chiamato “bruco”, che si nutre di aghi di pino, cedro ed altre conifere, costruendo sulla chioma delle piante grossi e vistosi nidi.
Le larve sono ricoperte di peli urticanti che possono provocare reazioni allergiche nell’uomo e negli animali.
Processionarie : caratteristiche e diffusione sul territorio
Le processionarie sono diffuse in Europa, Asia e Nord Africa, note per la pericolosità nei confronti di boschi e foreste, visto che le larve si nutrono delle foglie di pini, querce e castagni.
Durante l’inverno si trasferiscono in nidi di seta, dove trascorrono la stagione fredda, mentre in primavera le larve si radunano in vere e proprie “processioni” (da cui ha origine il nome, perché il movimento in fila ricorda quello di una processione) e si spostano verso il terreno, dove si impupano.
I peli urticanti delle larve di processionaria sono costituiti da una sostanza tossica che può provocare reazioni allergiche nell’uomo e negli animali: i sintomi più comuni sono prurito intenso, gonfiore, arrossamento e la formazione di vesciche.
In alcuni casi, le reazioni allergiche possono essere gravi e richiedere un intervento medico.
Per evitare il contatto con le processionarie, è importante:
- Evitare di avvicinarsi a nidi di processionaria;
- Non toccare le larve di processionaria;
- Indossare abiti protettivi in caso di contatto con le larve di processionaria.
In caso di contatto con le processionarie, è importante:
- Rimuovere i peli urticanti con una benda adesiva;
- Lavare la zona interessata con acqua e sapone;
- Applicare una crema lenitiva;
- Consultare un medico in caso di reazioni allergiche gravi.
In Italia sono presenti due specie di processionarie:
- Processionaria della quercia (Thaumatopoea processionea)
- Processionaria del pino (Thaumatopoea pityocampa)
Perché si generano le infestazioni da processionarie?
La proliferazione di questi insetti è direttamente influenzata dalle condizioni climatiche.
Il periodo tra settembre e ottobre vede le larve delle processionarie spostarsi da un ramo all’altro, costruendo nidi provvisori formati da filamenti simili alla seta.
Con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno, queste larve stabiliscono nidi più consistenti in preparazione alle stagioni più fredde. Questi nidi sono più evidenti, spesso trovandosi all’estremità dei rami più esposti al sole. Infine, tra marzo e aprile, assistiamo allo spettacolo delle larve che scendono a terra una dopo l’altra in lunghe “processioni,” da cui il loro nome.
Perché fare la disinfestazione contro le processionarie?
La presenza di processionarie nelle aree abitate dall’uomo genera problemi di diversa natura:
- Sanitari: come già osservato in precedenza, la processionaria è un pericolo per la salute per via dei peli urticanti che ne ricoprono il corpo, i quali possono causare irritazioni cutanee, asma e congiuntiviti sia negli esseri umani (se entrano in contatto con la pelle) che negli animali domestici come cani e gatti, che rischiano di inalarli accidentalmente quando annusano il terreno.
- Economici: sono insetti infestanti ed altamente distruttivi per gli alberi, capaci di distruggere intere foreste compromettendone l’intero ciclo vitale.
Come capire se c’è un’infestazione di processionarie in atto?
Le processionarie costruiscono uno o più nidi su larga scala, e le uova deposte generano numerose larve una volta schiuse.
Per individuare un nido, basta osservare attentamente la chioma degli alberi: alcuni presentano nidi marroni e secchi, mentre altri sono ancora integri ma coperti da seta bianca.
Nel caso della processionaria del pino, ogni nido ospita centinaia di larve raccolte all’interno. Questi piccoli insetti si scaldano al sole di giorno e si nascondono di notte mentre si nutrono degli aghi dell’albero ospitante.
Come combattere l’infestazione?
L’intervento di disinfestazione processionarie si sviluppa in tre fasi:
- Sopralluogo: fase primaria che prevede un attento controllo degli alberi atto a verificare la presenza dei nidi.
- Lotta all’infestante: per contrastare la presenza delle processionarie si può procedere in due modi.
- Installazione di collari trappola. Questi collari vengono posizionati sul tronco dell’albero infestato per catturare le larve durante le processioni. La posizione dei collari è attentamente scelta per evitare l’accesso ai bambini ed agli animali domestici. I collari devono rimanere in posizione fino al termine delle processioni per garantire l’eliminazione del pericolo.
- Disinfestazione con pesticidi. Questo intervento si attua quando le processioni sono già in corso. Si richiede l’irrigazione delle larve, delle fronde dell’albero e del terreno circostante per trasportare gli agenti attivi nel sistema linfatico dell’albero. Nell’eliminazione dei nidi e delle larve morte è necessaria la massima cautela.
- Controllo dei risultati: il monitoraggio delle processionarie è essenziale per la salute pubblica e per la protezione delle piante. L’area coinvolta deve essere attentamente monitorata, e le trappole installate devono essere manutenute.
Consigli utili pre e post intervento
Affinché l’intervento di disinfestazione vada a buon fine, e per evitare complicazioni, è necessario adottare i seguenti comportamenti:
- Evitare di rimanere nelle aree interessate durante il trattamento.
- Chiudere porte e finestre delle abitazioni durante e nelle ore immediate successive all’intervento.
- Non lasciare indumenti, cibo o oggetti all’aperto durante il trattamento.
- Prendere precauzioni affinché gli animali domestici non siano esposti alle sostanze disinfestanti nelle tre ore successive al trattamento.
- Disattivare gli impianti di irrigazione nei giardini durante e almeno per 24 ore dopo il trattamento chimico.
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